Cari colleghi,

consapevole del compito assunto di rappresentare, al meglio delle mie possibilità, tutti gli iscritti e non essendo un’esperta in campo finanziario ed economico per poter giudicare un bilancio consuntivo 2015 di oltre 400 pagine,  inviato recentemente via mail con la convocazione all’Assemblea Nazionale dell’ENPAM, ho voluto documentarmi  e  acquisire i pareri di Presidenti più esperti di me e le relazioni di commercialisti a tal scopo incaricati da vari Ordini (anche noi avevamo richiesto un parere informale a un esperto). Il giudizio complessivamente non è stato lusinghiero sul rendimento dell’ingente patrimonio dell’Ente e sulla politica degli investimenti,  pur in presenza di un bilancio che rappresenta fedelmente i risultati contabili. Contro l’ENPAM sono in atto due ricorsi, uno dello SNAMI per l’operazione Enpam Sicura, l’altro degli Ordini di Bologna e Milano sulla legittimità della composizione attuale dell’Assemblea nazionale, risultata dalle recenti elezioni.

Nelle ultime due settimane c’è stato un vivace scambio via mail di idee e opinioni da parte di numerosi Presidenti  OMCeO, segno che il problema era molto sentito, con dichiarazioni di perplessità e dissenso che parevano unanimi …..e finalmente siamo approdati il giorno 30 aprile in Assemblea nazionale: alla lunga relazione del Presidente Oliveti e a quella breve del Tesoriere sono seguiti gli interventi di critica al bilancio, puntuali e realistici, propositivi e mai accusatori, da parte dei Presidenti di Milano, Ascoli e Piacenza, oltre naturalmente a due o tre interventi nettamente a favore.

Cosa hanno criticato in sostanza gli intervenuti? Senza mettere in discussione la parte assistenziale e pensionistica, pur apprezzando i servizi attualmente offerti, hanno evidenziato che:

·         in ENPAM l’amministrazione grava per 650 euro l’anno su ogni pensionato, l’INPS ne ha spesi 130 nel 2014; se è vero che l’INPS eroga un servizio meno personalizzato, gestisce una complessità altissima. Anche il costo e la quantità di personale, in proporzione, sono maggiori nel nostro Ente

·         la gestione del patrimonio immobiliare appare inefficiente da molti anni, per cui l’Ente ha attuato una politica di dismissione progressiva degli immobili; non sono esplicitati i dati relativi alla loro tipologia e al loro rendimento

·         l’utile della gestione non previdenziale di 69 milioni di euro è pari a un rendimento netto del patrimonio dello 0,4%, scarsissimo se si considera che esso supera i 17 miliardi di euro. Il rendimento non è in linea con le proiezioni attuariali approvate dal Ministero vigilante e che dovrebbe essere del 2% all’anno per poter soddisfare la sostenibilità dell’Ente al fine di erogare le pensioni come da normativa e Statuto.

·         Enpam Real Estate (ERE) e Enpam Sicura, due società “in house” aventi come  socio unico l’Enpam, con le loro ingenti perdite, ancora da ripianare, hanno reso tali operazioni inopportune, con necessità di ulteriori chiarimenti

·         i compensi per gli organi collegiali di Enpam, ERE ed Enpam Sicura sono aumentati rispetto al 2014 e superano la somma di 4 milioni di euro; rispetto alle 19 persone (Presidenti, Vice Presidenti, Consiglieri, Revisori) previste in statuto, ne vengono stipendiate ben 38, alcune con 5 incarichi, con elevatissime prebende, gettoni di presenza e rimborsi spese

·         l’incremento del numero dei pensionati, non bilanciato sufficientemente dall’aumento dell’età pensionabile, produrrà l’incertezza della copertura pensionistica tra 10 anni, con la necessità di continuare a vendere il patrimonio immobiliare per pagare le pensioni. Il saldo si negativizzerebbe quindi tra 10 anni per poi tornare a un saldo attivo nel 2037 (come d’altra parte è scritto a pag.28 del bilancio in esame). Sarebbe poi sempre in agguato un paventato rischio di commissariamento, con le ovvie ricadute negative

·         la gestione del patrimonio, in ultima analisi, è affidata a partner che hanno fatto del loro meglio per dare un rendimento sufficiente, ma non ci sarebbe garanzia per i giovani; forse per questo viene dichiarata dal Presidente Oliveti  la futura politica di istituire un Fondo sanitario integrativo

 

Allora il mio NO al bilancio ha voluto esprimere una  critica che potrebbe essere costruttiva per il tipo di amministrazione del nostro Ente, la perplessità per una regia che parrebbe preordinata,  la preoccupazione per i nostri giovani, oltre che per tutti i contribuenti, l’auspicio che il dissenso, sia pur così circoscritto, spinga i nostri amministratori a fare sempre meglio, a invertire la rotta in presenza di reali pericoli .…. Tutto questo perché la mia partecipazione all’Assemblea, avvenuta in una prestigiosa cornice, non si risolvesse nell’ennesima gita romana …….

Il risultato è stato: 150 voti favorevoli, 7 contrari con 2 votanti astenuti e 10 assentatisi probabilmente per non votare. Il bilancio è stato approvato, e non poteva essere altrimenti , non presentando alcuna irregolarità contabile e non essendo emersa una chiara opposizione da parte dei componenti l’Assemblea che pur avevano manifestato in precedenza i loro dubbi.

Il materiale cartaceo del bilancio consuntivo 2015 e i pareri degli esperti incaricati dagli Ordini sono a disposizione, nella nostra sede, di tutti gli iscritti che vogliano farsene un’idea personale e diretta, quanto più possibile obiettiva.

L’ENPAM ci chiede di nominare un referente per la Rete giovani sul territorio; vi invito a segnalarci  la vostra disponibilità, perché il futuro dell’Ente vi deve interessare!

 

Buon lavoro a tutti

 

Campobasso, 2 maggio 2016

Carolina De Vincenzo

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