Celebrata ieri nella sede dell’OMCeO di Campobasso la Giornata del Fiocchetto Lilla dedicata ai Disturbi del comportamento alimentare (DCA) con un incontro informativo e soprattutto propositivo. Il fenomeno, il disagio che porta con sé, le competenze che ci sono e i servizi che ancora non riescono a nascere in Molise: tutto è passato attraverso un confronto tra professionisti. Medici che si sono posti il problema di come far emergere il disturbo prima che sia grave, di come sostenere al meglio le famiglie che cadono nella più totale disperazione, di come curare i tanti ragazzi che ne soffrono, di come salvarli.

Perché questi disturbi attaccano senza riserve gli adolescenti, vittime di disattenzione o di messaggi sbagliati che possono rivelarsi letali. L’età purtroppo si sta abbassando e tra gli adolescenti sono le ragazze ad essere maggiormente colpite.

Anche in Molise i casi non mancano e spesso le terapie, soprattutto se legate ad ospedalizzazione, richiedono tempi biblici durante i quali la malattia procede. Servono percorsi, si è detto in sala più volte. E serve formazione specifica. Per aiutare ad individuare il fenomeno e fare in modo che il passaggio dal Pediatra di libera scelta, il MMG o dal ginecologo (che in genere intercettano il problema) verso specialisti che lavorano sui disturbi mentali sia il più fluido possibile E l’approccio corretto è multidisciplinare, è fatto di psicoterapia, di supporto alle famiglie, di azioni integrate. Di rete.

Una rete sulla quale stanno lavorando da tempo le esperte dell’associazione ‘Food for mind’, specializzata in questo tipo di patologia che in Italia colpisce almeno 3 milioni di persone. E che presso il Comune di Campobasso hanno aperto uno sportello d’ascolto, gratuito, rivolto a ragazzi e famiglie. Per una diagnosi precoce, per un sopporto terapeutico o anche solo per il semplice ascolto. Lo sportello, grazie a alla disponibilità dell’amministrazione comunale (ieri all’incontro era presente l’assessore alle Politiche sociali Praitano) si trova all’interno del ‘polo della famiglia’ dell’ex Omni in via Muricchio.

Continua dunque l’attività di sensibilizzazione e di supporto intrapresa dall’OMCeO attraverso la Commissione Pari Opportunità guidata da Antonella Giordano. Un primo passo concreto nel supporto ai DCA in regione. Ci saranno altri passi da favorire, da richiedere, da supportare.

L’OMCeO, come ha dichiarato il presidente De Gregorio in apertura, sul tema ha voluto prendere un impegno di vigilanza e farà certamente la sua parte. Continuerà a promuovere azioni utili e a sollecitare le istituzioni, mantenendo alta l’attenzione affinché il nostro territorio non resti un’isola deserta per i tanti giovani affetti da anoressia, bulimia, vigoressia e tutte le sfumature di un male sociale che va afferrato e bloccato con ogni sforzo.

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