Barbara Capovani

L’esecrabile aggressione che ha determinato la violenta fine della nostra collega Barbara Capovani rappresenta un momento tristissimo per la sua famiglia e sconvolge tutta la comunità medica italiana e il nostro Ordine.

È inaccettabile che proprio nell’adempimento dei propri doveri professionali e deontologici, ci si ritrovi, oramai troppo spesso, a pagare un prezzo tanto alto.

L’Ordine dei Medici di Campobasso si è più volte battuto per la sicurezza dei propri iscritti, intercedendo presso le strutture preposte perché venissero messe in atto tutte le misure necessarie alla tutela dei professionisti, in particolare nelle sedi di Continuità assistenziale e costituendosi parte civile in alcuni procedimenti penali legati ad aggressioni a medici nell’esercizio delle proprie funzioni.

Sono 1600 l’anno le aggressioni a danno di medici ed infermieri, un vero e proprio bollettino di guerra; circa il 68% degli operatori sanitari nel corso della vita è stato vittima di un episodio di violenza.

Il grande dolore e la rabbia, legati a questo ennesimo atto brutale nei confronti di un medico, ci spingono a reclamare ancora una volta, hic et nunc, tutte le tutele necessarie affinché non si pianga, mai più, la perdita della vita di chi si spende per salvare le altrui.

Affinché mai abbiano a spegnersi i riflettori sul dramma della violenza contro gli operatori sanitari, l’Ordine di Campobasso, assieme a tutti gli altri Ordini d’Italia, ha promosso una propria iniziativa con uno striscione, listato a lutto con un fiocco viola, che sarà esposto sulla facciata della sede, in Via Mazzini a Campobasso, nella giornata del 3 maggio p.v.

Alla famiglia della collega psichiatra, a tutte le persone a lei care e al Consiglio dell’OMCeO di Pisa giunga il nostro più sincero cordoglio.

OMCeO Campobasso

Condividi