Manifesti di forte impatto per sensibilizzare la popolazione contro i fenomeni di violenza verso medici e sanitari nei pronto soccorso: immagini e parole per far riflettere, per far comprendere il ruolo del medico in momenti difficili come quelli dell’attesa in pronto soccorso o in altri ambulatori. E’ la campagna promossa dall’OMCeO Campobasso che l’ASReM ha accolto ed appoggiato: ieri, nella sala della direzione generale di via Petrella a Campobasso, l’iniziativa è stata illustrata in una conferenza stampa convocata dal direttore generale Gianni Di Santo e dal presidente Pino De Gregorio insieme a Paola di Rocco, direttrice f.f. del pronto soccorso del Cardarelli e presidente CAM.
Da tempo Fnomceo e OMCeO portano avanti un impegno concreto contro la violenza ai danni dei sanitari attivando ogni canale e iniziativa possibile per assicurare serene condizioni di esercizio professionale e legittima fruizione del diritto di tutela della salute. L’81% dei medici, secondo un recente sondaggio, riferisce di essere stato vittima di aggressioni fisiche o verbali. I reparti più colpiti, insieme a Psichiatria, sono quelli di Emergenza-Urgenza, dove sono soprattutto i parenti ad aggredire il personale sanitario. Problemi organizzativi e carenze di risorse umane contribuiscono a determinare comportamenti aggressivi, nati dalla convinzione che il medico non sia colui che si prende cura del paziente ma che, detto in altri termini, colpevolmente lo trascurerebbe.
Nel ringraziare il dg Asrem per la prontezza con cui ha accolto la proposta, il presidente OMCeO Pino De Gregorio ieri ha ricordato la ratio dell’iniziativa. “Dobbiamo agire sul piano culturale, diffondere un sentimento corretto della cittadinanza nei confronti del mondo sanitario – ha dichiarato in conferenza stampa – Dobbiamo fare in modo che in ogni momento, anche nelle situazioni più concitate, le persone non dimentichino che il nemico è la malattia, non il medico. E’ questo il messaggio dei manifesti, che sono molto esplicativi e vanno affissi in ogni luogo possibile: vogliamo attivare una comunicazione positiva con i pazienti e con i loro familiari per prevenire in ogni modo episodi di violenza contro gli operatori assistenziali sanitari”.
Il problema delle aggressioni a danno dei sanitari è vissuto soprattutto da chi sta nella cosiddetta trincea delle emergenze: “Certo, noi paghiamo lo scotto di una nota carenza di medici che non ci aiuta – ha aggiunto Paola Di Rocco, che guida il pronto soccorso del Cardarelli a Campobasso – Ma proprio per questo abbiamo bisogno della collaborazione dei nostri pazienti e dei loro familiari per svolgere al meglio il nostro compito. Noi cerchiamo di fare del nostro meglio, nel sacro principio dell’universalità che vede tutti i pazienti uguali davanti alla cura, ma all’utenza chiediamo appoggio e comprensione, la stessa che abbiamo noi per chi in quel momento sta soffrendo. Il rispetto reciproco è determinante – ha concluso la consigliera Di Rocco – Perché la violenza contro chi lavora per curare non si può accettare e giustificare mai. La nostra è un’azione culturale che vuole incidere sul modo in cui i cittadini guardano al Servizio sanitario nazionale, che è un bene comune da tutelare, insieme”.
Il direttore generale dell’ASReM Giovanni Di Santo, nel ricordare che questa campagna si collega ad altre azioni dell’azienda sanitaria intraprese nel tempo proprio per scongiurare liti ed aggressioni nei nosocomi, ha aggiunto: “Ancor prima della legge 171/2024 che avvia una stretta senza precedenti per contrastare le aggressioni al personale e i danneggiamenti delle strutture di assistenza, nell’Azienda Sanitaria molisana è stata firmata una delibera che prevede la procedibilità d’ufficio nei confronti di chi si scaglia verbalmente e fisicamente contro medici ed infermieri. Sono state poi dislocate nei pronto soccorso unità di guardiani ed è imminente l’avvio della video sorveglianza”.
Sono due le azioni di sensibilizzazione e di comunicazione messe in campo dall’OMCeO Campobasso. La prima campagna si intitola Mentre aspetti e cerca di mostrare a chi attende in sala d’aspetto cosa avviene al di là di quella porta chiusa che hanno varcato i pazienti: sono queste le headline dei poster che mettono in luce i punti di forza del nostro Servizio sanitario nazionale. In coda ad ogni messaggio, la campagna fa appello ai cittadini: In pronto soccorso ce la mettiamo tutta per aiutarti. Sii paziente.
La seconda campagna, Qui curiamo tutti senza distinzioni, mette invece in evidenza le possibili conseguenze penali di un’aggressione al personale sanitario e sottolinea anche in questo caso il carattere universale, equo e solidale del SSN. Le immagini ritraggono medici che guardano l’interlocutore e cercano di stabilire un canale di comunicazione per spiegare in cosa consiste il proprio lavoro e perché talvolta i cittadini siano costretti ad aspettare.
“È evidente che il problema della violenza non può risolversi senza interventi strutturali che colmino le carenze di personale e garantiscano condizioni di lavoro sicure ai medici – hanno concluso gli esponenti dell’OMCeO Campobasso – Lo ricordiamo ancora una volta: il nemico è la malattia, non il medico”.
Tutti i poster:
- Pensa che ci stiamo prendendo cura della persona che ami
- Pensa che una diagnosi richiede tempo
- Pensa che al di là del vetro stanno salvando delle vite
- Pensa che in altri paesi si accede alle cure solo con la carta di credito
- Pensa che l’unico nemico, qui, e’ la malattia
- Qui curiamo tutti, senza distinzione
- Lo sappiamo che aspetti da ore
- Ci spiace che tu sia qui
- Non ci interessa il tuo conto in banca