Presidente Regione Molise Unità di Unità di Crisi Reg.le Dott. Donato Toma
Commissario ad Acta Regione Molise, Dott. Angelo Giustini
Sub-Commissario ad Acta Regione Molise, Dott.ssa Ida Grosso
Direttore Generale per la Salute della Regione Molise, Dr.ssa Lolita Gallo
Direttore Generale ASReM, Avv. Oreste Florenzano
Oggetto: Campagna vaccinale per Medici chirurghi e Odontoiatri Liberi professionisti iscritti all’OMCEO di Campobasso
Con la presente si reitera alle SS.LL. la richiesta di includere i Medici Chirurghi e gli Odontoiatri Liberi Professionisti, iscritti allo scrivente Ordine professionale, nella prima fase della campagna vaccinale.
In questo senso hanno già operato numerose Regioni italiane, alcune delle quali, andando oltre, sono già in fase avanzata di vaccinazione anche del personale sanitario tutto dei rispettivi studi professionali.
La nostra preoccupazione, che le SS.LL. vorranno sicuramente condividere, è che la sicurezza del Paziente, a volte non privo di fragilità, si rafforza soltanto rendendo prioritariamente immuni tutti gli operatori sanitari prescindendo dalla loro personale condizione contrattuale.
Inoltre risulta mortificante, oltre che organizzativamente inopportuno, declassare in termini di urgenza vaccinale chi ogni giorno, anche a causa delle contingenti limitazioni operative delle strutture pubbliche, incontra una porzione sempre crescente di popolazione sofferente e garantisce un servizio interamente sottoposto alla propria specifica organizzazione e responsabilità attingendo unicamente alle proprie risorse.
Sarebbe utile, almeno come primo passo operativo, predisporre un link presso il sito della Asrem ove ogni Medico Chirurgo e Medico Odontoiatra in attività libero professionale possa esprimere la propria volontà a vaccinarsi e registrare i propri dati anagrafici congiuntamente a quelli del personale di supporto, per essere allo scopo contattato .
A tutti i sanitari, indistintamente, dovrebbe andare la gratitudine e il riconoscimento di esercizio in prima linea contro qualcosa che, lungi dall’essere ancora definito e circoscritto, preoccupa ogni giorno con numeri allarmanti ed estremo disagio sociale.
Campobasso, 08 gennaio 2021
IL PRESIDENTE COMMISSIONE ALBO ODONTOIATRI IL PRESIDENTE OMCEO
Dott. Domenico Coloccia Dott.ssa Carolina De Vincenzo
Richiesta quanto mai opportuna ed urgente le cui motivazioni, illustrate nella nota, sono di lampante ovvietà.
Ma tutto ciò sarà sufficiente ad ottenere esito positivo?
Condivido il contenuto della missiva inviata dal nostro Ordine per sollecitare nuovamente i vertici della sanità aziendale e regionale. Ma il non rispondere, (da parte di chi è preposto ad organizzare una decorosa assistenza) a segnalazioni e/o richieste, è purtroppo uno sport molto praticato dalle nostre parti. Potrei citare tanti esempi appartenenti ad un passato non tanto lontano che vengono riattualizzati da questa ” reiterazione” della richiesta inoltrata dal nostro Ordine a chi di dovere. Ancora oggi si continua a mortificare chi, con il proprio lavoro, mette a rischio, specie in tempi di pandemia, la propria incolumità e quella di una utenza che non merita una sanità così disorganizzata e condizionata anche dai contrasti esistenti tra la struttura commissariale per la sanità e l’ente regione. Che dire poi dell’elenco di colleghi che si sono volontariamente e gratuitamente offerti come vaccinatori senza avere, almeno fino a ieri, alcun riscontro? (Notizia acquisita da fonte certa). Questo è un altro esempio di come la nostra categoria è tenuta in considerazione! La pandemia è una guerra che non consente di perdere neanche un giorno. Ne va di mezzo la salute e la vita di tutti. La sanità deve riacquistare il suo ruolo importane e determinante e affrancarsi da una politica che troppe volte ne ha fatto un “gratificante mezzo” per conseguire consensi elettorali. Tornando al “piano vaccinale”, sarebbe opportuno continuare ad attenzionare il problema senza aspettare altro tempo e mettere in atto altre iniziative più incisive, qualora continuassero a mancare risposte celeri e concrete da parte dei decisori politici e amministrativi regionali.
Condivido pienamente i contenuti della richiesta unendomi al coro di giudizi favorevoli espressi dagli amici colleghi e dichiarandomi sin da ora disposto alla vaccinazione.
Credo, però, che sia necessario essere più energici perché sono sicuro che per alcuni atti messi in essere dagli organismi regionali si configurino reati penali quali l’omissione di atti d’ufficio o l’interruzione di pubblico servizio
E’ inquietante oltreché mortificante per la dignità umana e professionale il persistente silenzio dei vertici della sanità aziendale e regionale. Ma perché il medico, mio collega, che lavora nel pubblico deve avere, da subito, i vantaggi della immediata vaccinazione e il medico, mio collega, che lavora nel privato non debba usufruire anche lui, da subito, della vaccinazione? Il materiale umano con cui entrambi si confrontano quotidianamente forse è diverso? Forse il pubblico si può contagiare ed il privato è immune? Che qualcuno, dotato di buon senso, mi dia una risposta sensata. Eppure io, medico pensionato ex MMG ma libero professionista, non appena è stato diffusa la notizia della necessità dei medici vaccinatori, ho subito dato la mia incondizionata adesione.
Caro dott. Prestia, amico Aldo, tu confermi quanto annotavo l’altro ieri su questa chat. Il non rispondere a certe istanze (quando non conviene o non si è in grado di esprimersi) fa parte di un inveterato stile di gestione della cosa pubblica, soprattutto dalle nostre parti. L’imbarazzante silenzio conseguente al tuo atto di generosa disponibilità come vaccinatore (ci sono state tante altre adesioni), la dice lunga e non vorrei ripetermi. Restando al tema vaccini, ricordo a me stesso e a tutti i colleghi che il presidente Toma, in una recente ‘intervista rilasciata al tgr molise, ha sbandierato una strettissima collaborazione con gli Ordini provinciali della regione, soprattutto per quanto concerne il piano vaccinale. La cosa andrebbe contestata perchè, dalle comunicazioni provenienti dall’Ordine, trapelerebbero altre verità, cioè la assoluta mancanza di coinvolgimento di chi ci rappresenta. E intanto il personale sanitario territoriale che opera nel privato, continuando a rischiare di proprio, a differenza di quanto sta avvenendo in altre regioni che hanno fama di essere disastrate, non è stato interpellato e non sa quando sarà vaccinato. A margine di quanto detto, questa volta da cittadino e quindi da potenziale utente del SSR, voglio esprimere forte sconcerto sul fatto che, dopo la chiusura del reparto di chirurgia del Cardarelli, i pazienti bisognosi di cure chirurgiche saranno trasferiti a Isernia o a Termoli con altri pesanti disagi che certamente ne deriveranno. Mi chiedo allora come mai non si utilizzi (e finalmente si coinvolga in questa disgraziata pandemia) la viciniora struttura “Gemelli”, convenzionata e dotata di apparecchiature e mezzi idonei per provvedere a tale scopo, anche con l’aiuto dei nostri validi chirurghi. Questo non per favorire una struttura privata (anche se convenzionata), ma soltanto per non creare altri problemi ad una utenza, quella Molisana, già mortificata da tante altre difficoltà in ambito sanitario. E’ tanto difficile organizzare tutto ciò in attesa che si risolvano le recenti gravi criticità? Siamo talmente pochi in Molise, che la sanità regionale potrebbe funzionare come un orologio svizzero se esistesse chi sa dargli la corda. Intanto il commissario regionale per la sanità, dopo le dichiarate dimissioni, torna al suo posto… Riprende così il match Toma/Giustini da dove era stato interrotto …