Una delle ultime cose che avrei voluto fare in vita mia e’ scrivere un necrologio per un amico; un amico speciale, sicuro, illuminato, acuto, appassionato, prodigo: Roberto Stella.

L’amicizia subsecolare che ci legava era cementata da passione, obiettivi, visione professionale e stima reciproca, della qual cosa vado orgoglioso. Eravamo stati assieme ai primi di dicembre scorso, prima a Trento e poi a Roma,  parlando a lungo delle rispettive situazioni ordinistiche, delle prossime scadenze istituzionali, delle nuove sfide della medicina, del Corso di Formazione in Medicina Generale, dell’ Educazione Continua in Medicina, delle sue venute in Molise e della sua decisione di continuare a lavorare fino alla soglia massima di età per un Medico di Medicina Generale.

E già, perchè Roberto era davvero multitasking: Presidente, piu’ volte riconfermato, dell’Ordine dei Medici di Varese, Responsabile dell’Area Strategica Formazione della FNOMCeO e componente della Commissione nazionale per l’Educazione Continua in Medicina, Presidente nazionale della SNAMID, società scientifica della Medicina generale, Coordinatore del Corso di formazione specifica in medicina generale lombarda, insomma un collega di grandissimo spessore umano e professionale.

Ma e’ stato anche, ahimè, il primo Medico di Medicina Generale deceduto per Covid-19 e il prezzo che la Medicina del territorio e’ stata chiamata a pagare e’ insopportabilmente alto. Medicina del territorio abbandonata a se stessa, senza alcun mezzo di protezione individuale, senza un reale coordinamento e coinvolgimento operativo, avamposto e trincea di un paese alle corde, ferito, impaurito che manda allo sbaraglio una gran parte della sua classe medica; ma non siamo e non possiamo essere al “si salvi chi può”, proteggeteci cosi’ che noi si possa curare e proteggere gli altri.

Sono certo che Roberto avrebbe pienamente condiviso, che la terra gli sia lieve.

 

Il Vice Presidente OMCeO Campobasso

Pino De Gregorio

 

 

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