Gentilissimi colleghi,

”il codice deontologico impegna il medico nella tutela della salute individuale e collettiva vigilando sulla dignità, sul decoro, sull’indipendenza e sulla qualità della professione” (articolo 1). Il medico impronta il rapporto con i colleghi ai principi di solidarietà e collaborazione e al reciproco rispetto delle competenze. Il medico affronta eventuali contrasti coi colleghi nel rispetto reciproco e salvaguarda il migliore interesse della persona assistita, ove coinvolta (art. 58). Il medico è tenuto a rilasciare alla persona assistita certificazioni relative allo stato di salute (art. 24).”

A questo ordine professionale sono giunte, da parte di operatori sanitari e di utenti,  numerosissime segnalazioni  di inadempienze per mancate certificazioni , mancate prescrizioni farmacologiche e di esami strumentali sul ricettario del SSR, oltre che per le richieste di consulenze specialistiche inappropriate, senza quesito, non corredate di quella opportuna documentazione che faciliterebbe non poco il lavoro dello specialista.  Sono pervenute ricette bianche incomplete, non intestate, non firmate o illeggibili, e “pizzini” che nulla hanno del decoro di un atto medico così importante e conclusivo nell’iter diagnostico-terapeutico.

Il cittadino-utente, oggi sicuramente più consapevole e più esigente che in passato, vive sulla propria pelle il disagio di una sanità regionale inefficiente,  dibattendosi per di più in un continuo andirivieni tra professionisti dei vari ambiti, spesso non correttamente informati,  che si rifiutano di corrispondergli quanto gli è dovuto per legge.

Nell’intento di contribuire alla risoluzione dell’annoso problema, l’OMCeO di Campobasso ha promosso da molti mesi  incontri in Commissione Ospedale-Territorio con i Direttori Sanitari dei PO, dei Distretti e dei Dipartimenti Ospedalieri, avviando un confronto che potrebbe rivelarsi costruttivo; per accantonare le numerosissime segnalazioni individuali pervenute, sono stati contattati telefonicamente molti colleghi dei vari ambiti per sensibilizzarli al problema; è stato più volte richiesto alla dirigenza Aziendale e Regionale di attuare misure strategiche per facilitare il compito degli specialisti, suggerendo di supportarli con personale amministrativo evidentemente in esubero. Recentemente è stato fatto un semplice quesito alla Direzione per la Salute, pubblicato sul sito in virtù di quella trasparenza che ha sempre improntato ogni atto dell’attuale Consiglio, per conoscere le iniziative adottate, non certo per sollecitare sanzioni, peraltro già previste dall’azienda sanitaria e dalla Regione, che in ogni caso l’Ordine non può infliggere; infatti nessuna segnalazione per inadempienza è stata inoltrata da questo Ordine agli organi istituzionali o all’ASReM.

Il Presidente rappresenta e rispetta tutti gli iscritti e promuove la risoluzione delle loro  controversie, ma è obbligato ad aprire fascicoli disciplinari, perché il codice lo prevede e lo impone,  in caso di segnalazione di condotta deontologicamente scorretta:  la legge vigente sulla prescrizione va osservata per il decoro della professione, nel rispetto dei pazienti e dei colleghi, che hanno subito sanzioni economiche e continuano a lavorare come tutti in un clima di grande confusione. Non credo che in un momento così critico per la Sanità regionale possiamo permetterci di sprecare energie in inutili polemiche e atteggiamenti astiosi di categoria che evidentemente preesistevano da molto tempo. Su richiesta degli iscritti si potranno organizzare a breve ulteriori incontri sulla normativa nazionale, ormai in vigore da anni, assolutamente non derogabile, su quella regionale e sul nuovo decreto “Lorenzin” che purtroppo aggiunge altre problematiche a quelle evidenziate e mai risolte.

Campobasso, 1 febbraio 2016                                                                                                      Carolina De Vincenzo

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