Cari colleghi,

il periodo che stiamo vivendo nella Sanità Molisana è indubbiamente il più difficile degli ultimi quarant’anni: la mancata programmazione e riorganizzazione dei servizi in una regione con obbligo di rientro , l’assenza di controllo sulle prestazioni, le logiche clientelari con difesa di privilegi acquisiti, le scarsissime risorse, il blocco del turnover, la mancanza di figure apicali di riferimento hanno prodotto gravi disservizi per i cittadini e negli operatori crisi di identità, confusione di ruoli, perfino incertezza del posto di lavoro. Nel panorama già devastato, le controversie e la crescente conflittualità tra professionisti di tutti gli ambiti sono la conseguenza  delle mancate scelte e dell’incapacità di dare certezze, con conseguente disgregazione del tessuto sociale,  di una politica che ha evidentemente il suo tornaconto nel favorire e alimentare la divisione tra medici. Incertezza, timore, rabbia e frustrazioni vengono riversati sull’Ordine che, pur dovendo garantire la dignità e il decoro professionale di tutti i suoi iscritti, e in primis il diritto del cittadino a una buona Sanità, non può risolvere i gravi problemi del SSR. Il nostro Consiglio direttivo ha rivendicato il ruolo attivo dei medici nella programmazione sanitaria e rappresentato agli organi istituzionali locali e nazionali, compreso il Tavolo Tecnico e la FNOMCeO, le criticità che mettono in serio pericolo il diritto alla salute; nello stesso tempo ha dovuto dirimere le controversie e le accese polemiche tra operatori, a volte pretestuose e strumentalizzate, subendo anche violenti e immeritati attacchi. Negli ultimi mesi stampa e TV locali, con informazioni talora parziali e distorte, hanno contribuito a generare timori e disorientamento; le conversazioni tra operatori sanitari sui social network hanno raggiunto una conflittualità inaccettabile per il decoro della professione medica, con accuse reciproche, commenti sull’operato dei colleghi e fuga di notizie sui presunti errori commessi, andando ben oltre le lecite disquisizioni in tema di Sanità e Medicina. Tale comunicazione di massa è accessibile a un vasto pubblico che trae l’impressione di una classe medica divisa, litigiosa e poco credibile.

“Il medico non divulga notizie che alimentino aspettative o timori infondati o, in ogni caso, idonee a determinare un pregiudizio dell’interesse generale”. “ impronta i rapporti con i colleghi ai principi di solidarietà e collaborazione e al reciproco rispetto .…” (art. 55 e 58 del Codice deontologico).   

Il lavoro del medico richiede equilibrio nelle scelte difficili per la vita e per la morte ….. non permettiamo che le difficoltà del momento facciano perdere la lucidità indispensabile nell’esercizio della professione, abbassiamo i toni delle polemiche personali per riconquistare dignità e la fiducia dei cittadini, rassicurandoli che ogni medico lavora con competenza e dedizione e opera scelte sagge pur con scarse risorse. Il Consiglio dell’Ordine, con la sua variegata rappresentatività, continuerà a svolgere il compito prefisso di mediazione e sollecito per scelte non più derogabili; contestualmente sarà utile che gli operatori in difficoltà trovino il coraggio e la forza di rappresentare alla loro dirigenza, ai decisori politici, alle organizzazioni sindacali e alle varie Istituzioni, nel modo che ritengono più opportuno, le criticità del proprio ambito lavorativo.

Non si scorge al momento alcuna luce alla fine del tunnel in cui siamo impantanati da anni, ma per far sì che il periodo che ci aspetta sia meno buio, dobbiamo ricompattare le forze, a vantaggio della serenità e della qualità del nostro lavoro, ma soprattutto della salute dei nostri utenti, che non possono più aspettare. 

Campobasso, 14 aprile 2016                                                                                                                                                  Il Presidente 

                                                                                                                                                                                                       Carolina De Vincenzo                                                        

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