L’Ordine chiede di “prevedere che la remunerazione annua di 11.000 euro sia riconosciuta indipendentemente dalla presentazione o meno di domanda giudiziale per il riconoscimento retroattivo di remunerazione o risarcimento del danno”.

“Riconoscere a tutti i medici ex specializzandi il dovuto risarcimento” e rendere la formazione specialistica medica una “priorità nazionale”. È quanto hanno chiesto Roberta Chersevani e Maurizio Scassola, presidente e vicepresidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), in audizione davanti alla Commissione Istruzione e beni culturali del Senato, nell’ambito dell’esame del disegno di legge “Disposizioni relative alla corresponsione di borse di studio ai medici specializzandi”.

La questione riguarda i medici ammessi alle scuole di specializzazione universitarie dal 1978 al 1992, a cui dovrebbero essere estesi i benefici normativi degli specializzandi ammessi negli anni dal 1993 al 2006. E’ solo dal 1991 – in seguito alla condanna della Corte di Giustizia Europea – che l’Italia inizia a recepire la direttiva EU che sancisce il diritto ad una adeguata remunerazione di tutti gli iscritti ai corsi di specializzazione, in tutti gli Stati membri. Il contenzioso generato per il mancato compenso degli anni precedenti è costato sinora alle casse dello Stato più di 500 milioni di euro e potrebbe arrivare a far spendere fino a 5 miliardi.

A tal proposito la Fnomceo chiede di “prevedere che la remunerazione annua di 11.000 euro sia riconosciuta indipendentemente dalla presentazione o meno di domanda giudiziale per il riconoscimento retroattivo di remunerazione o risarcimento del danno”. Quanto al testo del Ddl adottato dalla Commissione, la Fnomceo esprime parere positivo e l’auspicio che possa così “risolversi una questione che tocca la giustizia e i sacrifici di tante famiglie”

COM. N. 99_Audizione FNOMCeO sul disegno di legge A.S. n. 2400_Borse studio medici specializzandipdf

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