La fibrosi cistica, malattia che sta cambiando il suo volto grazie alla ricerca, al centro della conferenza stampa di questa mattina all’Asrem di via Petrella. Ad illustrare il reinserimento del servizio sanitario rivolto ai pazienti con fibrosi cistica c’erano il direttore generale Giovanni Di Santo e il direttore sanitario Bruno Carabellese. Insieme a loro il dottor Giuseppe Cimino, pneumologo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Umberto I di Roma ed esperto della malattia, che una volta al mese verrà a Campobasso con un’équipe composta da infermiera, fisioterapista e pediatra. Obiettivo è creare un centro di cura e anche di ricerca, sviluppando competenze e fornendo prestazioni volte a far diventare questo Centro un punto di riferimento importante.

Cinquanta, all’incirca, i casi di fibrosi cistica in Molise che si conoscono, calcolando che in tanti scoprono la patologia in età adulta. Insomma, come rimarcato dal direttore generale dell’Asrem, Giovanni Di Santo – “spazio a certezza e sicurezza delle cure per una maggiore speranza ed una migliore qualità della vita, evitando mobilità  passiva e contando su prestazioni sanitarie nella propria terra. Creeremo una rete affinché il Centro molisano sia sinonimo di sicurezza per i pazienti e di ricerca. Una eccellenza che potrà essere tale grazie all’impegno dei nostri professionisti”. “Saremo presenti in Molise – ha dichiarato il dottor Cimino – ma quotidianamente saremo a disposizione dei nostri colleghi, per qualsiasi tipo di sostegno nella gestione dei singoli casi. Nel contempo accoglieremo gli stessi medici all’Umberto I in un proficuo rapporto di reciprocità”.

Dopo la presentazione all’ospedale vecchio il team si è spostato all’ospedale di Tappino per un incontro con chi si occuperà del servizio. Coinvolta  anche la prof.ssa Antonella Angiolillo dell’Unimol, già in passato in prima linea nelle attività sulla fibrosi cistica. Il servizio è stato ripristinato grazia al lavoro della Lega Italiana Fibrosi Cistica del Lazio, la cui presidente Francesca Pepe sta operando per far tornare attiva la sede in Molise, chiusa purtroppo a causa del decesso del presidente.

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