Riceviamo e volentieri pubblichiamo un articolo del nostro iscritto Marcello Di Falco, già Vice Presidente di questo Ordine, che ringraziamo per lo spirito critico e riflessivo con il quale ha rappresentato le sorti sanitarie della nostra Regione negli ultimi decenni.

“Inizio subito col dire che ,ormai superata la soglia dei settanta, ho sempre svolto nella mia vita attivita’ lavorativa come medico ospedaliero, convintamente nella sanita’ pubblica. Come tutti i “vecchi” ho voglia,da presunto”esperto del settore”,di fare un po’ di riflessioni e precisazioni su quanto vedo e leggo sul mondo sanitario della nostra regione (un po’ come tutti i pensionati che si fermano a guardare la realizzazione di opere pubbliche). Tutti parlano della sanita’ e dei relativi problemi (è diventato quasi uno sport nazionale …siamo un po’ tutti allenatori della nostra squadra del cuore)spinti spesso da giustificati motivi in quanto utenti di tale nevralgico settore  per la nostra qualita’ di vita, intesa come miglior benessere psico-fisico possibile. Pochi sono i veri “esperti del settore” tali intesi  sia quelli inerenti il personale sanitario,addetti alla miglior realizzazione dei progetti socio-sanitari in essere ovviamente gratuiti solo sulla carta essendo comunque tutti fonte di spesa pubblica, sia quelli ,forse piu’ importanti, riconducibili alla sfera politica, addetti alla delicata e fondamentale fase della programmazione. Ho rilevato nella mia non breve esperienza che nel Molise abbiamo una sanita’ frutto di una programmazione a volte palesemente contraddittoria e incongruente. Cerchero’ di argomentare meglio e con esempi reali cio’ che ho appena affermato. Penso, solo per iniziare, ad uno scheletro in cemento armato ,ormai oggi ritengo completamente ammalo rato,realizzato per una struttura da adibire a nuovo (?) Ospedale di Agnone.

Penso all’Ospedale Vietri di Larino costruito e realizzato con ben altre finalita’ di utilizzo e che grida ogni giorno “ vendetta” per il mancato completo ed adeguato uso in relazione alle enormi  potenzialita’ logistiche. Penso alle mancate attivazioni di strutture a bassa intensita’ di trattamento sanitario quali per esempio quella esistente tra il Presidio ospedaliero Cardarelli e l’Universita’ del Molise di Medicina.,mai entrata in funzione. Ritengo che l’errore (il peccato sarebbe piu’ congruo) “originale” sia stata una visione ospedalocentrica di tutte le necessita’sanitarie SOTTOVALUTANDO COLPEVOLMENTE la considerazione del rapporto costo-benefici delle prestazioni erogate in regime di ricovero (costi legati oltre che alle attivita’ sanitarie anche a quelle logistiche etc) e riducendo l’attenzione culturale ed economica su attivita’ di prevenzione e trattamenti, anche specialistici, in regime domiciliare e/o ambulatoriale, CON CONSEGUENTE DILATAZIONE DELLA SPESA FINO ALL’IMPLOSIONE del sistema sanitario regionale e sprofondamento nelle gestioni “commissariali” spesso rilevatesi senza visione e improntate ad un uso direi quasi “ragionieristico”.

Ricordo bene quando ci veniva riferito delle problematicita’ sismiche del Presidio ospedaliero Cardarelli di CB e della conseguente urgente necessita’ di riallocazione presso la vicina struttura dell’allora “Gemelli” e dei contemporanei  ed ingiustificati,visto l’ “imminente” trasferimento”,investimenti per la ristrutturazione di alcune Unita’ Operative nello stesso ospedale . 

Ricordo della sciagurata  e realizzata riduzione del numero delle Unita’ Operative Complesse (solo ora sento di una auspicabile inversione di tendenza)per una assunta necessita’ di riduzione dei costi tralasciando le nefaste conseguenze in riferimento alla migliore gestione delle stesse. Di decenni risulta datata la problematica della messa a norma dell’elisuperficie di CB che, se venisse attivata anche solo domani (e lo dubito) comunque sconterebbe un ingiustificato e colpevole ritardo.

Ricordo di un tomografo assiale computerizzato all’epoca all’avanguardia acquistato e dislocato presso il Pronto Soccorso  di CB mai adeguamente utilizzato e poi dismesso dopo aver inutilmente speso enormi somme per la realizzazione dei locali schermati etc. (ma,rifletto,se non c’erano le condizioni per farlo funzionare a pieno regime,almeno per giustificare le spese sostenute,vista la conosciuta carenza di specialisti da dedicare ad essa, a che scopo acquistarla e manutenerla?…..io,a casa mia ,non acquisterei mai qualsivoglia cosa ben sapendo di non poterne usufruire..mi sembra addirittura banale rimarcarlo)

Altro esempio di mancata corretta valutazione del rapporto costo-benefici  la realizzazione della camera iperbarica di Larino che, se pur iniziativa di enorme valenza prospettica, non e’ mai stata funzionante per come meritava e che solo ora,mi sembra di aver capito, si cerca di “recuperare”. Passando ad una valutazione grossolana riguardo al personale sanitario che dire dell’inutile assunzione di neurochirurghi (come fossero noccioline) presso il Cardarelli di CB per una U.O. prima classificata complessa poi semplice ed infine dismessa? Che dire dell’istituzione di ben due Unita’ Operative di Chirurgia e conseguente raddoppio del personale assistenziale  presso il P.O. di CB?,costretti poi a ovvia e scontata “marcia indietro”? Che dire della dislocazione di validissimi dirigenti medici  presso le sedi  sanitarie regionali per compiti di non chiara priorita’?

Bene,anzi male,malissimo, ricapitoliamo:

abbiamo pensato e realizzato elefantiasiche strutture  ospedaliere direi “di vicinato”,quasi come ai tempi di Gava,un ospedale per ogni paesino abruzzese, mai nella reale possibilita’ di essere punti di vera e non campanilistica asserita eccellenza per poter offrire ai cittadini prestazioni di sicurezza qualitativa .Abbiamo tolto la possibilita’ di far assumere al Presidio Ospedaliero  di CB la funzione di HUB di II livello,non riuscendo a realizzare  operativi servizi di neurochirurgia  e cardiochirurgia e quant’altro necessario.Abbiamo dimostrato l’incapacita’,anzi abbiamo peggiorato la capacita’ di dare servizi di base ai cittadini in tempi congrui (se effettuo un ECG,una rx,una ecografia in ritardo non e’ la stessa cosa di prendere un autobus in ritardo,ma non parliamo dei trasporti….), rifiutando per esempio colpevolmente l’integrazione con strutture private che per molti mesi e molti anni  si sono visti costretti a non lavorare per non sforare il badget a loro assegnato dimenticando di chi fosse la colpa del peccato”originale” e cioe’ sempre la sanita’ pubblica non efficiente ne’ efficace anche se poi sono tutte da discuterne le cause.Altre infinite problematiche assillano al 2024 la ns sanita’ e riprendo dalla sempre incerta attuazione di protocolli avallati  e di dimostrata efficacia per la diagnosi e terapia delle patologie tempo dipendenti,spesso per mancata e non so se involontaria consapevolezza della complessita’ di tali patologie. Due esempi  per tutti:  il politraumatizzato che,necessiterebbe,anzi necessita di una contemporanea assistenza internistica,rianimatoria,chirurgica,neurochirurgica,ortopedica,chir.vascolare etc con adeguata strumentistica diagnostica (RX.TAC.Angiografi etc) SENZA TRASFERIMENTI TRA VARIE STRUTTURE, e le patologie cerebrovascolari che vedono attualmente la necessita’ di diverse sedi di trattamento per lesioni ischemiche o emorragiche, proprio per una mancanza di una concentrazione ottimale delle risorse strutturali ed umane…ai miei tempi si diceva pure che gli interventi di disostruzione coronarica necessitavano si’ di cardiolgi emodinamisti ma della contemporanea potenziale assistenza di cardiochirurghi…con unita’ operative operanti nella stessa struttura..porta a porta..

Ad oggi i pazienti oncologici sanno quale e’ il loro riferimento certo e qualificato, su cui i soldi pubblici vengono investiti ?La robotica è routine ormai pressoché ovunque.Nel Molise sembra un’utopia.Dovrebbe invece essere banalmente la norma,senza nemmeno compiacersene troppo.Esiste una scuola di insegnamento universitario stabilmente integrato con valenti clinici (internisti , chirurghi etc) tale da essere sicuro riferimento per la futura generazione di medici? (pur fortemente dubitando ,visto il basso numero di abitanti e il conseguente  esiguo numero di pazienti (considerando che non riusciamo ad attrarre nella sanita’ pubblica,se non con poche eccezioni,pazienti di altre regioni),di avere una casistica sufficiente a sviluppare poli e studi  d’eccellenza)Non voglio con questo sminuire in alcun modo il valore dei docenti universitari,assolutamente, ma le scuole di formazione andrebbero valutate con numeri e dati inoppugnabili e non basati sull’autoreferenzialita’:non ho visto studenti avviati alla semeiotica,penso che non abbiano mai o quasi mai ,assistito ad un esame autoptico,quasi mai avviati ad una visione olistica del paziente, seguiti spesso da tutor solo “di facciata” (non me ne vogliano i tanti colleghi che danno il meglio di loro stessi,sempre)…senza parlare della normativa nazionale che vede premiate le Universita’ che “sfornano”il piu’ alto numero di laureati rispetto agli iscritti,incentivando,anche involontariamente, ad una piu’ benevola valutazione degli stessi,riducendo il valore filtro e meritocratico degli studi universitari. (per risalire ancora piu’ a monte trovo un errore madornale spendere risorse economiche ed umane per la formazione di periti industriali,ragionieri..geometri..etc dandogli poi l’accesso a discipline mediche di tutt’altro orientamento ed interesse, senza con questo sminuire il valore dei  sù  indicati titoli o voler supporre una superiorita’ culturale delle facolta’ mediche !)

Ad oggi abbiamo potenziato prestazioni internistiche,chirurgiche,ortopediche  etc  con  criteri d’avanguardia,di”eccellenza” e di non semplice “routine”?(…ora si sente  parlare di LEP ,livelli essenziali di assistenza, che spero non voglian dire :ti fornisco il minimo per legge per non farti..morire..ma non pretendere di piu’!!)….cosi’ da relegare i cosidetti viaggi della speranza alle cose da dire ai nipotini:..sai..prima..nel 2024 ..per farci curare alcune patologie un po’  piu’ “difficili”,dal Molise dovevamo andare a Milano,Bologna,Roma..Debbo rilevare che alcune iniziative degli ultimi mesi vanno nella direzione per me giusta per cercare di risolvere parte di  quanto su’ rilevato,vedi gli stanziamenti per l’implementazione  dell’attivita’ chirurgica robotica, l’attenzione realistica alla messa in funzione dell’elisuperficie del Cardarelli, l’attivazione di Unita’ specialistiche ad elevata professionalità..chirurgia vie biliari etc), per cui non posso che rallegrarmene e sperare che si vada fino in fondo.E se tutto cio’ che sto cercando di dire appariva urgente 40 anni fa oggi non abbiamo piu’ alibi: siamo comunque in ritardo..se riusciremo a concretizzare qualcosa dovremo chiedere sempre scusa alle generazione future per i nostri colpevoli ritardi.Tra le cose fattibili, dopo questa disamina incompleta,vedi assenza della valutazione della medicina di base,del territorio,della prevenzione,del lavoro etc,  e forse non aggiornata della realta’ attuale,vorrei solo esprimere cio’ che potrebbe essere utile per migliorare efficacia ed efficienza del nostro sistema sanitario.

Io punterei sulla realizzazione di un solo CENTRO HUB di II livello nel Molise : quello, anche per motivi geografici,amministrativi  e strutturali, di Campobasso su cui concentrare tutte le eccellenze ed i servizi necessari per  offrire ad ogni paziente molisano(o di fuori regione..perche’ no) la certezza di riposte sanitarie ottimali,non diverse da quelle ottenibili nei migliori centri italiani, senza alcuna arroganza ma nemmeno sudditanza culturale, cercando di spendere bene i soldi a disposizione,senza inutili dispersioni.Gli altri P.O.  regionali (Agnone e Venafro comprese)  dovrebbero  essere intensivamente ed esaustivamente utilizzati  per le molte patologie cosidette routinarie(dal classico scompenso cardiocongestizio non trattabile a domicilio alla banale ernia inguinale etc), che sono le piu’ numerose e certo non le meno importanti  per la salute di noi tutti e che non necessitano per il loro trattamento se non di poche risorse strutturali e sanitarie,nel contempo potenziando i trattamenti in day hospital (medico e chirurgico) e in Unita’ di Osservazione breve intensiva, conservando degli spoke per le patologie tempo dipendenti a Termoli e Isernia.Viste le nostre caratteristiche orografiche bisognera’ implementare la telemedicina il piu’ possibile precisando che il medico specializzato “ a distanza” e’ utilissimo ma dovra’ sempre avere la possibilita’ di accedere in diretta online  ad un colloquio con il medico richiedente e ,se possibile, con il paziente stesso.(la medicina non si fa solo con i dati!).   Ritengo pure che un piu’ vantaggioso utilizzo dei medici specialisti cosi’detti ambulatoriali sia una loro integrazione con attivita’ ospedaliera (esempio: come puo’ un otorino , un oculista o un ortopedico svolgere la propria attivita’ specialistica a 360 gradi senza poter fare attivita’ chirurgica in sala operatoria?) facendogli svolgere quindi parte del loro monte orario anche nelle mura ospedaliere con duplice beneficio per i pazienti e per gli stessi specialisti che vedrebbero possibile la realizzazione delle proprie capacita’”specialistiche” per le quali si sono formati.(anche se sono consapevole che quanto su ‘ prevederebbe modifiche normative nazionali)   Riguardo ai privati ritengo che il ricorso ad essi con tutte le loro eccellenze mediche e strumentali vada non demonizzato ma da considerare un valido complemento per la nostra cura, senza limiti di budget, ma comunque dopo aver certificato che le strutture pubbliche non riescano ad offrire in tempi congrui adeguate prestazioni (se il privato investe in diagnostiche ultra avanzate e riesce a coinvolgere specialisti d’avanguardia ponti d’oro e giusta remunerazione senza erroneamente considerarli distruttori di risorse pubbliche)

   Largo percio’ alla meritocrazia con totale diniego a carriere dirigenziali basate sull’anzianita’ di servizio (considerare il merito e non l’eta!), merito si badi bene non solo professionale ma anche gestionale (economico,delle risorse umane etc).Per concludere direi che le cose piu’ importanti siano:

– COERENZA DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA

-Sapere DOVE andare , sapere COME andarci, considerazione prioritaria delle RISORSE DISPONIBILI con valutazione si’ dei costi di realizzazione ma anche di quelli di gestione e di manutenzione  di quanto si va a realizzare.

-MONITORAGGIO PERIODICO dello stato “di salute” del sistema

-INDIPENDENZA CONVINTA E STRUTTURATA (CON APPOSITE NORMATIVE LEGISLATIVE)

DA INTERFERENZE DERIVANTI DAGLI AVVICENDAMENTI POLITICI

N.B. AL SERVIZIO SANITARIO SI DEVE CHIEDERE DI FUNZIONARE BENE (SENZA SPERPERO DI DENARO PUBBLICO) ..NON DI AVERE I BILANCI IN PAREGGIO O IN  ATTIVO,  SPECIE SE QUESTO E’ INCOMPATIBILE CON PRESTAZIONI DI QUALITA’

 

Campobasso li 03-04-2024                                       Marcello Di Falco

 

P.S. mi scuso sin d’ora per eventuali ed involontarie inesattezze di quanto sù scritto, sempre e comunque  non per un gusto sciocco alla critica, sempre e comunque, ma solo per un tentativo dii contribuire a migliorare i nostri servizi sanitari.

Già pubblicato su Primonumero del 05/04/2024

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